Captivity
Film diretto nel 2007 da Roland Joffè, film nato sulla scia di torture movie tipo Saw e Hostel interpretato dalla graziosa Elisha Cuthbert e da Daniel Gillies. Dico subito che il film scade spesso nel grottesco e talvolta è così evidente che sembra quasi fatto apposta, lasciandoci nel beneficio del dubbio. Considerato dalla critica mondiale il peggior Horror Movie degli ultimi anni, il film narra le vicende di un’aspirante modella catturata da un sadico maniaco omicida e rinchiusa in un bunker appositamente preparato per torturare lei e un altro prigioniero rapito in precedenza dal folle. L’unica scena, a mio avviso, degna di nota è quella in cui la bella protagonista vede in un video la tortura di un’altra giovane vittima in precedenza rapita è uccisa dal serial killer. E’ una scena alquanto angosciante anche perché poi la stessa tortura verrà riproposta a lei solo che i risultati non saranno come previsto; questi sviluppi lasciano lo spettatore in tensione fino a quando la protagonista si risveglia e si scopre essere solamente un trucco. Film banale, prodotto solo per incassare in un periodo in cui andava di moda questo genere di film, riscuotendo comunque l’effetto contrario: un flop anche negli incassi.
Colonna sonora per niente importante, scenografia scarna e criptica, recitazioni al limite del ridicolo e una fotografia da far impallidire qualsiasi addetto al settore con un minimo di tecnica. Film consigliato solo a chi vuole passare una serata in assoluto relax, fermo restando che se in tv dovessero trasmettere qualcosa di meglio il consiglio è quello di spegnere di corsa il lettore dvd. Solo il finale alternativo, contenuto peraltro solo nel dvd, ma non trasmesso nella versione cinematografica, è degno di nota.
Infatti il regista trasformando le vittime in carnefici ci fa rendere conto di quanto sia sottile la linea che separa la vendetta dal raziocinio. Probabilmente era proprio questo il messaggio che voleva lanciare ma di fatto, inserendo questo finale solo nella versione in dvd quello che possiamo desumere è che Joffé non aveva di certo le idee molto chiare.
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