Massacre
Massacre (Massacro), aka Massacre – The mask of killer, è un film per la TV girato da Andrea Bianchi nel 1989. Fa parte di una collana di 8 pellicole, intitolata “Lucio Fulci presenta…”, dirottata sul mercato degli home-video e commercializzata in edicola a partire dalla seconda metà degli anni ’90. Manifesto di un gruppo di film fortemente voluti per un mero tornaconto personale da parte della produzione, cavalca l’onda di gradimento che in quel periodo vantavano le pellicole dedicate all’orrore, sottolineando il lavoro di una produzione scadente, ridicola e di cui avremmo fatto a meno ben volentieri. La mano di Fulci la si vede solo nei primi due film della serie, Quando Alice ruppe lo specchio e Il Fantasma di Sodoma, poi il regista romano si limitò a prestare il nome per presentare l’intera opera video, puntualmente declassata dalla censura a prodotto casalingo dai contenuti rivedibili. Quasi a voler citare se stesso, il film narra le vicende del cast di un film dell’orrore intento a portare a termine le riprese in una località di mare. Il regista, un certo Frank, (Maurice Poli), in seguito interprete dell’Ispettore in Hansel & Gretel della stessa serie, non riuscendo a trovare la miscela giusta per realizzare l’opera decide di rivolgersi ad una medium (Anna Maria Placido), in modo da permettergli di rendere il prodotto più realistico. Nel frattempo un Commissario di polizia (Paul Muller) segue la fidanzata (protagonista del film) nelle riprese, indagando sulla morte di alcune prostitute locali seviziate brutalmente da un maniaco che si aggira indisturbato. La situazione andrà complicandosi dopo la seduta spiritica organizzata dalla medium che vedrà coinvolto, in alcuni accadimenti poco chiari e dai risvolti macabri, l’intero cast.
A recare delle noie sarà la presenza dello spirito di Jack Lo Squartatore che comincerà a massacrare (da qui probabilmente il titolo del film), attori e staff confondendo le indagini della polizia ma ci saranno dei colpi di scena. Il film, all’apparenza condotto come un mediocre slasher movie, resta aggrappato ad un filo di suspense, a una serie di cliché dell’horror cheap Made in Italy e ad una discreta quantità di scene cruenti ma nel complesso risulta goffo, ridicolo e a tratti snervante. Tralasciando l’ennesimo doppiaggio sconvolgente, la trama appare lacunosa e sintomatica di una pellicola che vuole subito mettere le carte in tavola e giungere alle sequenze crude nel minor tempo possibile. Il cast, quello vero, è semi sconosciuto e mostra delle performance insopportabili con atteggiamenti poco credibili. Una sequenza su tutti desta alcune perplessità: il maniaco nella prima vera scena violenta del film aggredisce una prostituta usando un temperino con una lama larga appena 2cm e lunga una ventina; con un colpo netto riesce a farle saltare la mano con polso annesso.
Qualche sequenza più avanti lo stesso con un coltello da macellaio, almeno dieci volte più grande, faticherà e non poco ad amputare un braccio di una delle vittime. Andrea Bianchi si era già distinto per un gusto decisamente trash e grottesco in Zombi Horror (le notti del terrore), 1981. Volendo riassumere è meglio affrontarne la visione inspirando l’aria goliardica e trash emanata dall’intera pellicola oppure si può scegliere di non vederla affatto. Fanno parte della stessa serie anche: Le porte dell’inferno (Lenzi), Bloody psycho (Lucchetti), Non avere paura della zia Marta (M.Bianchi), Luna di sangue (Milioni) e Hansel & Gretel (Simonelli).
Ciao Lorenzo, benvenuto su Delirium.
In effetti anche questa è una motivazione ma tieni presente che per realizzare questa “furbata”, hanno chiesto dei finanziamenti gonfiati che puntualmente non hanno ottenuto, hanno promesso sponsor megagalattici e un’operazione faraonica, che puntualmente non c’è stata. Risultato, in corso d’opera sono scappati tutti e i film sono stati girati in fretta e furia da chi trovavano a buon mercato e poi sono stati venduti nelle edicole, a distanza di anni, solo dopo aver pagato i diritti di distribuzione in arretrato.
Una vecchia storia tutta made in Italy, insomma. 😆
Oltre all’abbandono di Fulci, io avevo sentito che questi film ebbero una storia molto travagliata anche perchè fallì la casa di produzione e quindi rimasero in un cassetto per anni e anni… 😯
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