La casa del sortilegio (Boardinghouse)
Alcuni avvenimenti, non necessariamente uniti fra loro, spesso cambiano la vita! Siamo nel 1982, l’anno in cui la Nazionale Italiana compì l’impresa: gli spalti dello stadio erano gremiti di tifosi trepidanti, la tensione alle stelle! Una punizione assegnata ai Nostri. Bruno Conti si appresta al tiro, ma il prode Paolo Rossi gli sussurra all’orecchio le seguenti parole: “…lascia, ci penso io!” E la tragedia avvenne! Partì una silurata colossale di circa 90 km orari, completamente sbilenca! Il pallone, simile ad una bordata di una nave da guerra, uscì dallo stadio colpendo in pieno volto l’ignaro John Wintergate, un fenomeno da baraccone che, rinvenuto 18 ore dopo, decide di girare un film: Boarding House, che si tradurrebbe in un generico “La Pensione”. Wintergate, ripresosi dallo shock, mette insieme un’accozzaglia di attorucoli da quattro soldi, dalla recitazione prossima al nulla, e li ingloba in un film che è tutto un programma, ma andiamo con ordine: la casa di distribuzione “Quinto Piano”, storica produttrice di utensili agricoli difettosi ma spacciati per cult cinematografici, subito decide di affibbiargli l’italianissimo titolo “La casa del sortilegio” e ne cambia la locandina originale con una totalmente diversa, rispecchiante lo stile cine-horror anni’80, ovvero una villa avvolta dalle tenebre, con una discinta ragazza sdraiata ed attorniata da tombe e lapidi, mentre la morte aleggia sul tutto!
Ebbene, non troverete assolutamente niente di tutto questo nella vaccata cosmica di Wintergate, come il sunto della trama nel retro del dvd, palesemente preso da tutt’altro film! John “Cane pazzo” Wintergate a modo suo tentò di girare una comedy-horror con spruzzate di mal celato erotismo, riuscendo a tirare fuori qualcosa di talmente disgustoso, senza senso ed inutile che, a partire dai titoli di testa compilati con un vecchio Commodore, risulta inguardabile e spinge l’incauto spettatore a chiedersi se la reale intenzione del regista non sia stata quella di essere smerdato a vita, ed additato come “Il Coglione” per il resto dei secoli! Attenzione, Winterpapocchio (che è la brutta copia di Mirko dei Beehive, con un aggiunta di Mick Jagger ed una scorza di Marty Feldman) è anche l’attore principale, che si contorna di belle ragazze in un caseggiato dove lavora come affittacamere dotato di poteri paranormali! Comincia qui la discesa nel ridicolo, dato che nella casa sono stati commessi degli omicidi causati da una misteriosa forza maligna, risvegliatasi adesso a causa della fastidiosa presenza proprio del figaccione dei poveri e di relative ragazze, che cedono al suo “fascino” magnetico come pere cotte… mi fermo con la trama perché l’insostenibile visione di questa aberrazione cinematografica mi ha portato ad estrarre il dvd e spezzarlo in quattro parti, che ho spedito agli angoli più remoti del pianeta!
Mai avevo sondato così in profondità cotanta schifezza visiva: i dialoghi sono inutili e fini a se stessi, la trama sembra stata scritta prendendo parole a caso e trascritte in ordine sparso ed illogico sulla carta igienica e la recitazione è praticamente ridicola, tant’è che in una gara tra questo abominio ed una puntata qualsiasi di “Casa Vianello”, quest’ultima produzione vincerebbe a mani basse! John Wintergate, considerato il “One-man Band” della cinematografia inutile, dato che in pratica la troupe era composta da un solo uomo, ovvero lui, vince nel mio cuore il premio come “Peggior mentecatto di tutte le Galassie conosciute”, avendo tirato fuori da chissà quale remoto angolo del suo solitario neurone un polpettone visivamente indigesto ed irritante oltre misura! Per concludere, esorto i cari lettori di questa recensione a non vedere mai, e dico mai, questo film! Come un novello ragionier Ugo fantozzi esclamo, anzi, la seguente e mitica frase: “Per me, la Casa del sortilegio… è una CAGATA PAZZESCA!!!”
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