Delirium

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Il fantasma di Sodoma

Recensione: Girolamo Ferlito
Titolo originale: Il fantasma di Sodoma
Lingua originale: Italiano
Anno: 1988
Durata: 84 minuti
Regia: Lucio Fulci
Soggetto: Lucio Fulci
Protagonisti principali: Claudio Aliotti (Mark), Robert Egon (il nazista, Willy), Maria Concetta Salieri (Celine), Luciana Ottaviani (Maria), Teresa Razzaudi (Anne), Sebastian Harrison (John), Alan Johnson (Paul)
Colonna sonora [audio:sodomas_ghost.mp3]

voto_mymovies 4 voto_delirium 5,5 voto_imdb 4

Il fantasma di Sodoma (il titolo inglese è esplicativo), e non “I fantasmi di Sodoma”, come alcuni hanno erroneamente tradotto, è un film per la TV girato da Fulci nel 1988. Il progetto faceva parte di una serie di film che il maestro avrebbe dovuto portare a termine, destinati al pubblico televisivo. Lucio Fulci, in realtà diresse solo i primi due; questo e “Quando Alice ruppe lo specchio” entrambi del 1988. I restanti 6 film vuoi per la salute, che per i problemi finanziari che erano sopraggiunti all’atto delle riprese, furono portati a termine da altri registi e amici di Fulci. Il Maestro abbandonò in corsa il progetto. Ancora una volta però, visto l’alto tasso di scene gore e di violenza la censura vietò la trasmissione delle pellicole che furono dirottate al mercato video (VHS) sotto il nome diLucio Fulci presenta”. In sostanza a parte i primi due film, di Fulci restò solo il nome della serie. Sodoma’s Ghost è uno di quei film che fece storcere il naso parecchio alla critica e anche a qualche appassionato. In realtà, in questa sede, vorrei dissociarmi dal coro per raccontarne gli aspetti più interessanti. Per l’ennesima volta viene riproposto un cliché dell’horror: una villa abbandonata in piena campagna.

Le peculiarità della pellicola vengono evidenziate dai connotati storici ed erotici che si fondono insieme dando vita ad una storia macabra che ha, nel mondo onirico (una costante in Fulci) il palcoscenico principale. Non svelerò le motivazioni di queste mie parole per non rovinare la sorpresa a chi ancora non ha avuto modo di vedere il film, però le ambientazioni domestiche e bucoliche fanno da cornice alla commistione tra sogno e realtà. La violenza e il gore si concentrano in poche scene e rispetto al Fulci che già conosciamo, sono vissuti in tono minore. Memorabile la scena della putrefazione di uno dei ragazzi, nel salone, che viene ripresa passo dopo passo ed è vissuta in prima persona dallo spettatore, che nonostante deve convivere con il “puro” disgusto non potrà fare a meno di guardare affascinato dal voyeurismo macabro che viene soddisfatto in pieno.

Il film è girato con un budget “molto contenuto” e per questo non ci si deve aspettare chissà quali fuochi d’artificio, ma permettetemi di dirvi che è una pellicola che incuriosisce parecchio e va assolutamente vista. Fanno parte della serie “Lucio Fulci presenta”, oltre i due sopracitati film: Le porte dell’inferno (Lenzi), Bloody psycho (Lucchetti), Non avere paura della zia Marta (M.Bianchi), Massacre (A.Bianchi), Luna di sangue (Milioni) e Hansel e Gretel (Simonelli).

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