DNA Formula letale
DNA Formula letale è un film di George Eastman (pseudonimo di Luigi Montefiori) datato 1989 (in verità il film uscì nelle sale solo nel 1990). Montefiori in Italia e nel mondo (soprattutto in America) si è reso celebre più per le sue doti istrioniche di attore che per quelle di regista (del resto oltre a questo ha realizzato solo un altro film, in co-produzione con D’amato). Ha partecipato a pellicole di un certo spessore del genere horror e non, con registi come Aristide Massacciesi (Joe D’Amato), Mario Bava, Lamberto Bava e Federico Fellini (con lui le sue prime esperienze cinematografiche). In questa sede ci tengo a ricordare solo tre di queste pellicole: Rosso sangue (1981), Deliria (1987) e Antropophagus (1980). In quest’ultimo è omaggiato su Delirium attraverso il nostro logo (un primo piano macabro) e il video del “promo” che lo vede protagonista come zombie-cannibale in una delle scene più memorabili del panorama horror.
In questa pellicola Montefiori è regista, sceneggiatore e ha pure la paternità del soggetto del film. La storia racconta le sensazionali scoperte del giovane professore e genio Paul Houseman che attraverso esperimenti sulle scimmie è in grado di impiantare una sostanza che interagendo con il DNA fermerebbe il processo di invecchiamento dell’uomo, o comunque di un qualunque essere vivente. La società che finanzia le ricerche, proprio quando gli esperimenti stavano dando esiti fruttuosi, decide di tagliargli i fondi e pretende dallo scienziato un resoconto dei risultati ottenuti e delle prove tangibili che gli studi siano approdati effettivamente a dei risultati concreti. Houseman per accelerare i propri studi sarà costretto a sperimentare su sé stesso la sostanza che presenta ancora dei lati oscuri; i risultati saranno terrificanti. Montefiori ci consegna un film a tratti gradevole, con il giusto mix tra violenza e suspence; figlio di una forte influenza dettata da colossi cinematografici come quelli realizzati da Cronenberg, uno su tutti “La mosca”. L’elemento scientifico e psicologico sono in primo piano e mettono a nudo la conoscenza ancora acerba che ha l’uomo del DNA, evidenziandone la presunzione e l’arroganza di elevarsi a Dio per mutare il corso di una natura ahimè “matrigna” e irreversibile.
Formula letale ne è l’ennesimo esempio e il risultato finale è pur sempre scontato: l’uomo esce sconfitto. Da questo punto di vista non ci sono novità rispetto l’archetipo proposto da Cronenberg (a parte gli effetti speciali assai più approssimativi). Possiamo affermare pertanto che il lavoro di Montefiori (Eastman secondo accrediti) raggiunge la piena sufficienza nonostante sul finale incomprensibile ci sarebbe da aprire un dibattito.
Curiosità: Il cast del film è sconosciuto eccetto per due presenze, che tra l’altro ricoprono ruoli marginali: Laura Gemser (la Emmanuelle del porno-erotico all’italiana anni settanta) e Tim Wright (noto compositore di colonne sonore per i videogames della Commodore e della Sony).
Ciao Tiziana,
è un filmetto carino senza pretese, in puro stile anni ’80, anche se infarcito di scopiazzature da altri colossi del genere horror/sci fi.
Non conoscevo questo film, amo il genere fantascienza, sono curiosa di vederlo.
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