Chiamata da uno sconosciuto
Interessante remake diretto da Simon West nel 2006 dell’omonimo film del ’79, interpretato da una graziosissima Camilla Belle. La trama è del tutto simile all’originale: la giovanissima baby-sitter Jill Johnson, durante una sera di lavoro in una splendida villa, comincia a ricevere delle telefonate da un serial killer; inizialmente queste vengono scambiate per uno scherzo orchestrato da alcuni amici ma ben presto si scoprirà trattarsi di un maniaco che si diverte a giocare con lei ad una sorta di caccia gatto-topo.
Al contrario di quello che pensa la critica statunitense, che ha espresso commenti parecchio negativi sul film (nonostante abbia avuto un record d’incassi alla prima settimana di distribuzione), personalmente ho apprezzato molto il susseguirsi, direi, ansioso delle scene e l’opprimente scenografia completamente incentrata su una villa tanto sfarzosa quanto cupa e angosciante. Superbe le scenografie, l’intensificarsi delle scene che legate dal connubio paura-scenografia rendono il film inquietante e non distolgono mai l’attenzione dello spettatore; anzi fanno scorre la pellicola abbastanza in fretta scandendone i ritmi con attimi di pura suspense. Niente male la colonna sonora e la bellezza della protagonista che rendono il film ancora più appetibile.
Credo di essermi imbattuto in uno dei pochi remake che davvero rendono giustizia al film originale. Le atmosfere sono al limite dell’incubo, le scene che più ci piace sottolineare sono senz’alto, quella finale dove Jill si sveglia in un letto d’ospedale ancora in evidente stato di shock e quella dove recandosi nella doccia scopre il cadavere dell’amica Tiffany, nel contempo riceve la chiamata della polizia che gli suggerisce di lasciare la casa, visto che la chiamata del maniaco, precedentemente rintracciata proprio dalle forze dell’ordine, parte dalla stessa abitazione dove si trova la baby-sitter, il tutto naturalmente infarcito di scene drammatiche e inquietanti.
Bel film, lo consiglio a tutti!
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