Wampyr
Recensione: Alessandro Cocuzza |
Titolo originale: Martin |
Lingua originale: Inglese |
Anno: 1976 |
Durata: 95 minuti |
Regia: George A. Romero |
Soggetto: George A. Romero |
Protagonisti principali: John Amplas (Martin), Lincoln Maazel (Cuda), Christine Forrest (Christina), Elyane Nadeau (Mrs. Santini), Tom Savini (Arthur), Sara Venable (Vittima casalinga), Francine Middleton (Vittima treno) |
Colonna sonora
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Parlare di “Wampyr” significa addentrarsi in un territorio dove l’analisi del contenuto narrativo supera quella del contenuto prettamente visivo. Le riprese del film iniziarono nel 1976 ad opera del grandissimo George Romero, nella cittadina di Braddock in Pennsylvania, presentato a Cannes nel ’77 ed infine distribuito nelle sale ad un anno di distanza. Essendo una delle primissime opere di Romero, il film fu girato con un budget ristrettissimo, e per sopperire ad un cast sicuramente parecchio costoso, decise di inserire amici e parenti fra gli attori: scelta sicuramente azzeccata, se consideriamo il fatto che proprio da Wampyr inizia la lunga e fruttuosa collaborazione con uno dei miei idoli di sempre, ovvero il mitico Tom Savini! Ma accenniamone la trama: Martin (un eccellente John Amplas) si trasferisce assieme ad un suo più anziano cugino nella calma e noiosa cittadina di Braddock. Il giovane nasconde un segreto: ha una continua e logorante sete di sangue umano, sete che il parente creda discendere da una maledizione della sua famiglia! Egli chiama infatti Martin “il Nosferatu” e lo tiene sotto controllo affinché la sua anima non venga definitivamente dannata. Martin, dalla fragile e destabilizzata personalità, inizia una serie di delitti per procurarsi la preziosa linfa vitale, fino al drammatico epilogo…
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